Molto spesso il cibo interferisce in misura più o meno accentuata sui meccanismi che regolano gli effetti dei farmaci assunti, a volte in modo anche complesso ed imprevisto, più raramente con conseguenze pericolose per lo stato di salute.
Se le interferenze farmaco-cibo sono tali da modificare in maniera sensibile l'efficacia del medicinale, quest'ultimo dovrà essere assunto a stomaco vuoto, quindi almeno un'ora prima o almeno due ore dopo il pasto. Per i farmaci che facilmente possono subire alterazioni a contatto con l'ambiente acido dello stomaco, sarà opportuno effettuare l'assunzione a distanza dal pasto, per evitare che il rallentamento dello svuotamento gastrico prolunghi il contatto del medicinale con gli acidi dei succhi gastrici (suggerimento valido per esempio nel caso dell'assunzione di alcuni antibiotici). A stomaco pieno andranno invece assunti i farmaci che possono avere effetti irritanti sulla mucosa gastrica (farmaci antinfiammatori e integratori a base di ferro). Caso diverso è costituito dai farmaci ad assorbimento "perlinguale", per i quali, pur trattandosi di un'assunzione orale, la dissoluzione viene effettuata direttamente in bocca e l'assorbimento del medicinale avviene anche attraverso la mucosa orale, con passaggio diretto al circolo sanguigno. In questo modo l'effetto si verifica più rapidamente e viene aggirato il problema dell'influenza che il cibo può avere sull'assorbimento del farmaco. Per una corretta informazione su modo e tempi di assunzione di un medicinale, leggere sempre attentamente il foglietto illustrativo presente nella confezione e, in caso di dubbio, non bisogna esitare nel chiedere maggiori spiegazioni al Farmacista o al Medico curante. Possibili interazioni: - I liquidi, di norma, accelerano il transito attraverso lo stomaco e quindi diminuiscono l'intervallo di tempo tra assunzione e comparsa degli effetti
Per mascherare sapori sgradevoli dei farmaci si possono usare ad esempio succhi di frutta, ma tale pratica va evitata nel caso dell'assunzione di alcuni antibiotici, per l'effetto negativo che gli acidi organici esercitano su tali farmaci. Se si assumono medicinali antipertensivi Ace-inibitori sarà bene ridurre o evitare l'uso di prodotti ricchi di potassio, come i sali da cucina iposodici. Spesso il latte attenua l'irritazione gastrica provocata dai medicinali, ma va evitato in concomitanza dell'assunzione di antibiotici come le Tetracicline, il cui effetto risulta diminuito per la presenza di calcio. Ugualmente va evitata l'assunzione di integratori dietetici a base di fibre vegetali in associazione a farmaci per l'epilessia, per la possibile riduzione di assorbimento del farmaco. Vanno evitati formaggi stagionati, insaccati, vino e alcoolici in generale quando si assumono farmaci inibitori delle MAO (mono-amino-ossidasi), spesso usati nella terapia antidepressiva e nel controllo del Parkinson. Per ulteriori informazioni e chiarimenti non esitate a contattarci |
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